Durata: varia /Difficoltà: difficile
Monte Sant’Angelo Santa Maria di Pulsano Valle Mattina Tomaiuolo
Accessi:
Monte Sant’ Angelo; strada Manfredonia /S.S. 272.
Cartografia di riferimento:
Carta I.G.M.I 1:25.000 – Foglio 156 II SE, San Salvatore. Carta I.G.M.I. 1:50.000 – Foglio 397, Manfredonia.
Itinerario percorribile in parte con mezzi motorizzati e in parte a piedi. Chi decide di raggiungere il piccolo abitato di Tomaiuolo deve tener presente che la rotabile che da Pulsano conduce fino all’inizio del sentiero (Valle Marittina), è priva di parapetto. Si consiglia pertanto di iniziare l’escursione a piedi, da Santa Maria di Pulsano, e farsi raggiungere in auto a Tomaiuolo (per far ciò occorre tornare a Monte Sant’Angelo, prendere la S.S. 272 in direzione San Giovanni Rotondo e, dopo il km 44, svoltare al primo bivio a destra per Manfredonia). É un itinerario di notevole interesse storico e artistico, con buona vista sul Vallone di Pulsano e sulla piana di Manfredonia. É interessante inoltre visitare la frazione Montagna ove è possibile acquistare prodotti tipici locali.
DESCRIZIONE PERCORSO
Se invece di deviare per Coppa la Pinta (vedi itinerario n.18) si prosegue dritti su comoda strada, in parte sterrata, si giunge a Santa Maria di Pulsano, dopo aver superato sulla destra la Masseria Rinaldi ed una recinzione (avere cura di richiudere il rudimentale “cancello”). Il piccolo nucleo abitato di Tomaiuolo si raggiunge imboccando a destra, prima del Santuario, la rotabile che costeggia lo strapiombo di Valle Mattina (si tratta di una strada incompiuta che si interrompe bruscamente sul versante opposto; essa avrebbe dovuto collegare Santa Maria di Pulsano con Manfredonia).
In prossimità del primo tornante, superato il ponte in cemento, si risale una pendice su sentiero poco visibile e, dopo aver superato la collina, si giunge ben presto all’abitato di Tomaiuolo.
IL PAESAGGIO
Dirigendosi verso Santa Maria di Pulsano si entra in un paesaggio molto brullo, caratterizzato da una diffusa presenza di “campi carreggiati” utilizzati a pascolo. A sinistra vi sono ripidi valloni ricoperti da leccete degradate. Superata Masseria Rinaldi, le rovine di S. Barnabea possono essere facilmente localizzabili sulla sinistra poiché in loro prossimità è posto un alto pilone. L’abazia sorge su un vasto tavolato calcareo, privo di vegetazione arborea, che digrada bruscamente sul Vallone di Pulsano con ampia visuale sulla piana di Manfredonia. Nei pressi dell’abbazia e nel vallone si rinvengono Inula Verbascifolia (=Inula candida), Scabiosa dalla portae, Campanula garganica e Pimpinella tragium. Un interessante ambiente rupestre è anche la Valle Marittima, ricoperta da una densa lecceta in evoluzione verso un bosco strutturalmente più complesso, particolarmente sul versante nord e sulla testata. L’abitato di Tomaiuolo si raggiunge attraversando mandorleti e pascoli degradati, recintati con muretti a secco.