Partendo dal porto di Mattinata , subito dopo il promontorio a nord di ” Baia delle Zagare” si apre nella roccia la Grotta Rossa o dell’Occhio Magico : il suo ingresso e’ una sorta di breve corridoio apparentemente stretto che, all’improvviso si allarga su una piccola spiaggia interna, leggermente illuminata fa una fessura nella roccia, e su una pozza d’acqua limpidissima dall’intensa colorazione di un azzurro smeraldo.
Dopo le grotte delle Due Finestre e dell’Arco Maggiore , e’ la grotta del Serpente la piu’ suggestiva : una sorta di rettile che i secoli hanno scavato nella roccia le ha dato il nome; subito dopo l’entrata, infatti, in alto, nella parete di onice, e’ visibile una figura che ricorda il cobra.
Tra le numerose grotte che perforano il tratto di Monte Barone, la piu’ maestosa e’ la Grotta Campana Grande, alta quasi 40 metri e rivestita di roccia verde con alghe del medesimo colore; poco lontano da esse la Grotta Smeraldo , denominata anche dei Pipistrelli perchè un grande numero di questi animali ha nidificato al suo interno.
Dieci metri di larghezza misura il suo ingresso a corridoio, ma si restringe a mano a mano che si procede verso l’interno , dove la parete di sinistra ed il soffitto offrono uno spettacolo di colori tanto intensi e vari da meritare a questo luogo anche l’altro nome di Grotta Tavolozza.
Dopo Pugnochiuso, oltre alla Grotta dei Colombi e della Pergola, si apre la Grotta Calda : il nome le viene dalla temperatura elevata dell’ambiente interno; il suo ingresso, molto alto e’ situato sotto un enorme parete rocciosa a strapiombo di colore bianco interrotto, talvolta, da scure striature di onice.