Il folklore è fatto di feste patronali e manifestazioni popolari, che ci fanno comprendere al meglio alcuni spaccati della storia della Montagna del Sole. Gli eventi, come ad esempio il Carpino Folk Festival che si svolge ogni anno nel mese di agosto, hanno l’obiettivo di tenere viva la memoria e recuperare la cultura di una terra, le cui radici affondano nella tradizione del mondo contadino e in quello della pesca. È proprio con i momenti culturali che si cerca di tramandare la tradizione, esaltando i valori del passato di questa terra.
Ecco quindi che la memoria resta in vita grazie anche ai concerti e ai laboratori che tramandano la tradizione orale attraverso canti, storie e balli, come la tarantella del Gargano, con gruppi musicali come i Cantori di Carpino e laboratori di danza a fare da veri e propri ambasciatori della cultura.
Un fascino particolare è dato dalle viuzze dei centri storici delle città del Gargano, dove si può apprezzare ancora il lavoro dei piccoli artigiani, che con le loro botteghe portano avanti gli antichi mestieri. In questi vicoli possiamo ammirare ancora la lavorazione della terracotta e del legno con vasi, piatti, anfore, soprammobili ed ogni oggetto che riscopre un’arte antica e che risulta impossibile trovare nei negozi confusi e chiassosi dei nostri tempi.
L’arte dei figuli nel comporre vasi di ogni genere che continuano a produrre lavorando l’argilla e la creta secondo i vecchi metodi secolari.
Altri artisti mantengono viva la cultura garganica creando lavori artigianali sulla base dei monumenti o dei santi patroni, oppure portando in miniatura le strutture di legno caratteristiche della pesca da queste parti: i trabucchi. Ed è proprio quando si visitano le botteghe dei maestri del legno che si resta estasiati nel vedere il sapiente lavoro di intagliatura.
Dai pascoli degli ovini e dalla produzione della lana si deve la lavorazione storica al telaio dei tessuti. Un mestiere, che antico è dir poco, visto che si hanno ritrovamenti di telai negli scavi archeologici degli insediamenti dauni. Possiamo vedere ancora telai all’opera a Carpino e Vico del Gargano, dove è possibile acquistare filati moderni, che seguono le antiche modalità di creazione.
La pietra è un altro materiale che libera la fantasia degli artigiani che in alcuni casi diventano veri e propri scultori, come è accaduto nei secoli precedenti in cui i maestri con i loro scalpelli hanno dato vita a portali, colonne, capitelli e bassorilievi. È il caso di Monte Sant’Angelo con la tradizione dei ‘Sammecalere’, che per secoli hanno riprodotto l’immagine di San Michele Arcangelo, utilizzando la ‘preta turchenedde’, una pietra pregiata dalla cui lavorazione prendevano forma statue bassorilievi.
Un’altra arte, che ha origini antiche, è quella dei liutai, che progettano, costruiscono e restaurano strumenti musicali a corda, ad arco e a pizzico, come nel caso della chitarra battente del Gargano, uno strumento che affonda le sue radici in una storia che parte dal XIV secolo ed arriva sino ai giorni nostri. I maestri liutai producono oggi due tipi di chitarra battente: quella tipicamente garganica (oggi indicata come modello Cozzola) e la più diffusa ‘modello Borracino’.
Tra i simboli dell’artigianato garganico non può mancare il curlo, la trottola lignea che viene prodotta in varie dimensioni e che ha accompagnato i momenti di gioco di generazioni di bambini.
La tradizione garganica rivive anche nei prodotti della terra. L’olio extravergine d’oliva è una delle vere e proprie ricchezze di questa zona. Per scoprirne la storia una tappa obbligata è quella del Museo Trappeto Maratea, un antico frantoio adibito a museo nella cittadina di Vico del Gargano, riconosciuta tra ‘I Borghi più belli d’Italia’. La struttura, che risale al XIV secolo, si trova alle spalle del castello e narra l’importanza della produzione olearia per la comunità di Vico. Un trappeto vero e proprio con la macina a due ruote, i torchi, un serbatoio per l’olio, una stalla ed una cucina.
Di bottega in bottega la tradizione garganica si tramanda di generazione in generazione ed ogni visitatore può apprezzarne il valore e portare con sé al ritorno dalla vacanza un patrimonio di conoscenze e di sensazioni difficili da dimenticare.
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