Isole Tremiti
Chi ama il mare non può non andare almeno una volta nella vita alle Isole Tremiti. La posizione limite che la contraddistingue ne esalta il suo fascino. Fascino derivante dalle acque blu e profonde dell’Adriatico che le circonda. La bellezza e il carattere incontaminato dei paesaggi, uniti alla limpidezza delle acque hanno consentito a questo arcipelago di conquistare la denominazione di “Perla dell’Adriatico“.
Le Isole Tremiti distano circa 10 miglia dalla costa garganica e si contraddistinguono per la diversificazione dei paesaggi contrastanti e variegati, varietà che si riscopre anche sui fondali del paesaggio sottomarino. La trasparenza del mare esalta e amplifica la varietà dei colori. Si alternano fondali e pareti sottomarine che aspettano solo di essere esplorate.
A partire dal 1996, le Isole Tremiti sono entrate a far parte del Parco Nazionale del Gargano, in qualità di Riserva Naturale Marina. Questo ha permesso di preservarne l’area costiera e i fondali marini, rendendola una zona inviolabile.
Il mare delle isole è diviso in tre zone:
- L’isola di Pianosa dove è vietata la balneazione e la navigazione e qualsiasi forma di pesca.
- L’area tra il faro di Punta Provvidenza e Punta Secca e Caprara dove è vietata la pesca subacquea e la navigazione, tranne quella autorizzata dall’Ente gestore. Le immersioni sono consentite previo permesso delle autorità.
- L’area restante di San Domino, di Caprara e tutta l’isola di San Nicola, dove, oltre alle immersioni, è consentita la pesca sportiva.
Per la qualità delle loro acque di balneazione le Tremiti sono state più volte insignite della Bandiera Blu, prestigioso riconoscimento della Foundation for Environmental Education.
L’Arcipelago comprende cinque isole:
- San Domino, la più grande, dedita principalmente al turismo. Qui è presente l’unica spiaggia sabbiosa dell’arcipelago (Cala delle Arene).
- San Nicola, sede dell’attività amministrativa, luogo in cui risiede la maggior parte della popolazione. È il gioiello storico-artistico dell’arcipelago.
- Capraia, o Caprara o Capperaia, la seconda per grandezza, completamente disabitata. Deriva il suo nome dalle piante di capperi di cui è ricca.
- Pianosa, distante una ventina di chilometri dalle sue “sorelle maggiori”, si presenta come un pianoro roccioso in mezzo ai flutti del mare, anch’essa completamente disabitata.
- Il Cretaccio, anziché la più piccola isola dell’arcipelago può essere considerato il suo più grande scoglio, è un gigantesco cumulo di creta incastonato tra San Domino e San Nicola. Degno di nota, al fianco del Cretaccio, lo scoglio chiamato la Vecchia.
Tutte e cinque le isole risultano accomunate da caratteristiche simili quali la natura rocciosa delle coste o la bassa densità di abitanti (alcune isole risultano addirittura disabitate). Una ricca fauna marina popola queste acque incontaminate trovando un posto ideale per riprodursi.
Le Tremiti sono legate al mito di Diomede, approdato qui esule dalla guerra di Troia, dal quale le isole sono state ribattezzate “Diomedee”. Le Aves Diomedee, inoltre, sono uccelli, simili a gabbiani, che dominano l’arcipelago. Si tratta di uccelli della famiglia delle berte, che trovano in questo luogo l’unico sito riproduttivo di tutto l’Adriatico e di notte emettono un suono particolare, simile a un lamento. La leggenda vuole che siano l’incarnazione dei guerrieri di Diomedee che piangono la morte del loro eroe.
Le Tremiti ogni anno accolgono migliaia di turisti italiani e stranieri, attirati dalla limpidezza delle acque, dalla bellezza del paesaggio e dall’incanto che trasmette.